Quanti pellegrini sono
passati per Loreto e
quanti ne passano oggi?
Quelli di ieri, nella quasi
totalità anonimi, non hanno
lasciato memoria di sé, se non in alcuni resoconti
riassuntivi. Hanno, però,
lasciato una traccia ben visibile
nei due solchi scavati
con le ginocchia nel piedistallo
marmoreo che circonda
la Santa Casa. I pellegrini
attuali, secondo un
calcolo approssimativo,
toccano i quattro milioni
all’anno. La prima notizia
di un vero pellegrinaggio
organizzato risale agli anni
1319-1321, sotto il pontificato
di Giovanni XXII.
I pellegrini, probabilmente
tedeschi, non ebbero buona
accoglienza e, come raccontano
le cronache, furono
assaliti da un gruppo di
ghibellini recanatesi, i quali
più volte avevano saccheggiato
il piccolo santuario, e
furono derubati, feriti e
perfino uccisi. Altra notizia
di un pellegrinaggio “ufficiale”
è del 1399, quando
un gruppo di Flagellanti,
vestiti di un sacco bianco,
attraversando il piccolo
borgo, invitavano tutti alla
penitenza e alla riconciliazione.
A Loreto arrivarono
anche pellegrini famosi; è
lungo l’elenco di santi e
beati che scelsero la Santa
Casa come meta dei loro
pellegrinaggi.
Nel corridoio che porta alla
sacrestia, a destra di chi entra, i loro nomi sono stati
incisi in due lastre di
marmo. Cominciamo da
Cristoforo Colombo che il
14 febbraio 1493 di ritorno
dal primo viaggio, imbattutosi
in una grande
burrasca, fece voto di un pellegrinaggio. Tirarono a sorte "a fine di inviare il un romeo a S. Maria di Loreto, la quale si trova nella Marca di Ancona... La sorte cadde sopra un marinaio del Puerto de Santa Maria, il quale chiamavasi Pedro de Villa e l’Almirante Colombo gli promise il denaro occorrente per le spese". Con un seguito di cento uomini, nel 1475 giunse Bartolomeo Colleoni, capitano di ventura. Passiamo al secolo seguente e troviamo nell’inverno del 1576 Giovanni d’Austria, il vincitore della battaglia di Lepanto, il quale giunse in nave a Portorecanati e da lì sali a piedi fino al santuario, accompagnato da "la maggior parte dei dieci o dodici mila schiavi cristiani (da lui liberati) e lasciarono i loro ferramenti e catene, colle qualifurono fabbricati i cancelli, all’altezza di un uomo, alle dodici cappelle laterali".
Nel giugno del 1585 arrivarono anche quattro principi giapponesi, accolti con grande solennità. La loro visita venne salutata come un trionfo della Chiesa. Ampia descrizione della sua visita a Loreto, alla fine del Cinquecento, ci viene dal "Giornale di viaggio" di Michel de Montaigne, il quale fece non poca fatica per collocare il suo ex voto: "Lì, in alto sul muro, si vede l’immagine di nostra signora fatta, dicono, di legno: tutto il resto è così ornato di ricchi ex voto provenienti da tanti luoghi che fino a terra non c’è un pollice vuoto e non rivestito da qualche lamina d’oro e d’argento". Nel 1618 arriva Galileo Galilei. Nel 1619 è la volta di Cartesio, che giunge a piedi da Venezia per ringraziare la Madonna delle scoperte fatte e chieder grazia di farne ancora. La regina Cristina di Svezia, da poco convertitasi al cattolicesimo, fece sosta nel 1655. Anche Casanova, più celebre per altre imprese, nelle sue "Memorie" lascia un piacevole ricordo del suo pellegrinaggio. Precisa e arguta e la narrazione che Carlo Goldoni fa del suo soggiorno. Scrive che "non può vedersi nulla di più ricco del santuario di Loreto... Vidi tutto, tutto esaminai, financo le cantine". Loreto gli "sembra una continua fiera di corone, medaglie ed immagini". E fece anche lui la sua provvista, accorgendosi poi che "il mercante mi aveva riconosciuto per veneziano, e perciò mi aveva fatto pagare la mercanzia un terzo più del prezzo ordinario". A Vittorio Alfieri, di passaggio nel 1768, Loreto non dice proprio nulla: "Non mi punse Loreto di devozione alcuna". Wolfgang Amadeus Mozart visitò il santuario nel 1770 e, nel ricordo di quella visita, l’anno dopo e ancora nel 1774 musicò le Litanie Lauretane. Si racconta che nel santuario suonò l’organo e sappiamo, da una lettera spedita alla mamma, che per lei aveva acquistato "alcuni campanelli, ceri, cuffiette e bende di Loreto".
Nell’800 incontriamo a Loreto altri personaggi noti: Carlo Emanuele di Savoia, Gioacchino Murat, Stendhal, Massimo D’Azeglio, Silvio Pellico, Aleardo Aleardi, Giosue Carducci. Ma nella storia dei pellegrini a Loreto resta il ricordo della visita di Giovanni XXIII del 1962, il primo viaggio di un Papa al di fuori del Vaticano dall’unità d’Italia. A ricordo, resta la statua di bronzo nella piazza a lui dedicata. Dopo di lui verranno come pellegrini Paolo VI e Giovanni Paolo II. |